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DAGLI USA UN NUOVO METODO PER ELIMINARE CELLULE TUMORALI CON I CAMPI MAGNETICI...! Leggi

E' stato sviluppato un metodo per causare la morte cellulare usando un campo magnetico. 

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Materials. Uno dei problemi piu' importanti, nella cura del cancro, e' usare un metodo che colpisca le cellule malate lasciando indenni quelle sane. In questo studio gli scienziati hanno introdotto nanoparticelle di ossido di ferro nel sangue che si sono legate agli anticorpi. Successivamente, gli anticorpi si sono legati ai recettori delle cellule tumorali: quando e' stato introdotto un campo magnetico, le nanoparticelle si sono raggruppate in cluster che hanno innescato una risposta naturale e un segnale di morte. In queste condizioni si verifica spontaneamente l'apoptosi, cioe' la morte programmata delle cellule, che causa la distruzione del tumore. Gli scienziati hanno testato le nanoparticelle su cellule cancerose del colon, che naturalmente si legano agli anticorpi. Nell'esperimento, oltre la meta' delle cellule tumorali esposte al trattamento e' stata uccisa, mentre nessuna di quelle non trattate e' morta. La ricerca e' ancora agli inizi e necessita di ulteriori approfondimenti, dato che in altri esperimenti questo tipo di trattamento ha provocato delle anomalie nella coda dei pesci-zebra coinvolti nei test.

RICRESCITA DEI CAPELLI CON CELLULE STAMINALI...Leggi!

La ricrescita dei capelli con cellule staminali è un'opportunità che si sta perfezionando in questi anni, e che grazie ai progressi della scienza e della tecnologia potrebbe divenire presto una solida realtà.

Come risaputo, infatti, le cellule staminali sono delle cellule che hanno la capacità di trasformarsi in altre cellule del corpo, ed è proprio questo principio, dunque, che potrebbe rivelarsi vincente per la lotta alla calvizie. Studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che il cuoio capelluto è ricchissimo di cellule staminali, precisamente nelle zone più vicine ai bulbi, e dunque le stesse cellule potrebbero essere ricollegate a quelle dei bulbi piliferi in stato di atrofia per far ricrescere i capelli in maniera del tutto naturale.

Nel momento in cui si perdono i capelli, infatti, il bulbo non è completamente annientato; semplicemente si sono avviati dei processi di atrofizzazione per i quali il bulbo diviene sempre più piccolo e più debole, e di conseguenza anche il fusto del capello è visibilmente meno robusto e più corto, fino all'atrofia definitiva; questo non vuol dire, dunque, che il bulbo sparisca definitivamente, ma bensì le sue cellule non svolgono più la loro funzione originaria. Già oggi, d'altronde, effettuando dei trattamenti ricrescita di qualità, magari utilizzando dei prodotti in fiale dei marchi più prestigiosi, è possibile invertire il processo di atrofia di un bulbo; si può bene immaginare che risultati si potrebbero ottenere riuscendo a collegare le cellule staminali a quelle di un bulbo compromesso.

Non ci sono davvero dubbi: la ricrescita dei capelli con staminali rappresenta senza dubbio la più grande prospettiva nella lotta alla calvizie, e nei prossimi anni non sono affatto da escludere importanti novità da questo punto di vista.

ENERGIA EOLICA: PUO' SODDISFARE IL FABBISOGNO MONDIALE DI ENERGIA...! Leggi

Da una ricerca pubblicata su "Nature Climate Change" sembra che sulla Terra ci sia abbastanza vento per soddisfare il fabbisogno mondiale di energia. L'elemento, dunque, se sfruttato attraverso efficienti impianti eolici, potrebbe rappresentare una soluzione alla domanda di energia e all'inquinamento. Le turbine atmosferiche, in particolare, sfruttano le brezze in alta quota e sono in grado di generare maggiore potenza. Lo studio, guidato da Kate Marvel del Lawrence Livermore National Laboratory, sostiene che le turbine atmosferiche possono costituire una svolta significativa perché possono trasformare la forza dei venti ad alta quota in energia meglio delle turbine a bassa quota o sul mare che lavorano sui venti di superficie. Usando modelli matematici, i ricercatori hanno calcolato che i venti di superficie possono generare sino a 400 terawatt di energia, mentre i venti che soffiano in tutta l'atmosfera 1800. Secondo i dati disponibili, sul pianeta il fabbisogno energetico oggi è quantificabile in 18 terawatt di potenza. Lo studio mostra però che per avere effetti globali, le pale per la produzione di energia eolica dovrebbero essere distribuite uniformemente su tutta la superficie terrestre e non concentrate in pochi territori.

LA DIVERSA VISIONE DEGLI UOMINI E DELLE DONNE...! Leggi

Le differenze nella concentrazione di recettori per gli ormoni maschili nelle cellule della corteccia visiva durante l'embriogenesi determinano alcune diversità tra sessi nell'architettura percettiva. Le donne eccellono nella discriminazione delle sfumature di tonalità del colore, gli uomini nella capacità di cogliere cambiamenti in stimoli in rapido movimento (red)

Le donne avrebbero in generale una maggiore sensibilità nel discriminare fra le diverse sfumature cromatiche, mentre gli uomini avrebbero una maggiore capacità di cogliere al volo stimoli in rapido movimento. 

E’ questa la conclusione di uno studio condotto da ricercatori della City University of New York illustrata in due articoli pubblicati su “ BioMed Central Journal of Sex Differences” (Sex & vision I: Spatio-temporal resolution e Sex and vision II: color appearance of monochromatic lights). Questa ricerca si collega con altre che in passato hanno osservato differenze di sensibilità in alcuni aspetti della percezione fra donne e uomini. Tuttavia, osservano gli scienziati, gli studi precedenti erano strutturati in modo da non distinguere se le differenze rilevate fossero da attribuire a una differenza nella struttura del sistema visivo o all’influenza dei centri cerebrali cognitivi superiori, che a loro volta possono essere condizionati da fattori culturali. Il nuovo studio sembra confermare che alcune differenze andrebbero in effetti attribuite a diverse modalità di funzionamento dei centri visivi cerebrali, e questo, osservano gli autori, va presumibilmente imputato al fatto che in tutta la corteccia cerebrale ci sono elevate concentrazioni di recettori per gli ormoni sessuali maschili, in particolare nella corteccia visiva. Questi ormoni sono anche responsabili del controllo dello sviluppo dei neuroni nella corteccia visiva durante l'embriogenesi, tanto che nei maschi c'è il 25 per cento in più di questi neuroni rispetto alle femmine. A dispetto di ciò, non c’è affatto una supremazia generale degli uomini nella visione, ma una differente distribuzione delle “eccellenze” nella percezione visiva: le donne infatti riescono a percepire un maggior numero di sfumature, soprattutto nella parte centrale dello spettro ottico, e a notare differenze di tonalità in un tempo minore. Questa caratteristica sarebbe legata al fatto che gli esseri umani hanno diversi alleli per le opsine, proteine che formano i fotopigmenti dei coni, e che molte persone ne esprimono più d’uno. Ciò avviene con particolare frequenza nelle donne perché i geni coinvolti si trovano sul cromosoma X. Per contro, nella discriminazione di dettagli fini – come l’orientamento verticale od orizzontale di una serie di aste ravvicinate – e di dettagli in rapido movimento, il tempo necessario a una corretta identificazione degli stimoli è risultato inferiore negli uomini. "Gli elementi della visione che abbiamo misurato – ha osservato Israel Abramov, che ha diretto lo studio - sono determinati da input nella corteccia visiva primaria provenienti dai neuroni del talamo. Dal momento che questi neuroni vengono indirizzati nella corteccia durante l'embriogenesi, ipotizziamo che il testosterone abbia un ruolo importante, determinando in qualche modo una connettività diversa nei due sessi. La spinta evolutiva che ha portato a queste differenze è invece meno chiara."

da www.lescienze.it

GLI SCIENZIATI TROVANO LA PROVA DEFINITIVA: LA TERRA VERRA' DIVORATA DAL SOLE TRA 5 MILIARDI DI ANNI!...Leggi

l destino del pianeta Terra ? È già scritto: finire divorato, ma meglio dire inglobato, dalla nostra stella madre, il Sole. Quest'ultimo infatti per sopperire energia al motore interno che opera la fusione nucleare dovrà espandersi, diventando da una piccola stella tranquilla come è ora una cosiddetta gigante rossa, più fredda, ma pur sempre sui 4mila gradi, ed enorme. In parole povere il Sole si espanderà e si "mangerà" Mercurio, Venere, la Terra e anche Marte che finiranno, probabilmente, del tutto vaporizzati.

Niente panico, se tutto va come deve andare abbiamo ancora almeno 5 miliardi di anni a disposizione. Gli astrofisici lo sapevano da tempo, o meglio la teoria glielo diceva, ma ora, grazie a un equipe di scienziati americani, polacchi e spagnoli, pensano di avere la prova definitiva. Utilizzando infatti uno dei telescopi più potenti esistenti, all'osservatorio di Mac Donald in Texas, hanno trovato nella luce proveniente dalla stella BD+48 740 delle tracce di un materiale raro e importante pure per noi, il Litio. La stranezza sta nel fatto che il litio vive, diciamo così, molto poco nell'interno delle stelle, si tramuta subito in altri elementi. 

Una gigante rossa, come quella osservata, è per definizione una stella molto vecchia, sui 9 miliardi di anni, e quindi l'unica spiegazione è che il litio provenga da un pianeta, solido, che è stato vaporizzato dalla stella stessa. Un po' come una signora che si metta un buon profumo, non suo, che noi sentiamo passandole vicino. Parecchia fortuna anche per il team dato che il processo osservato è ovviamente breve rispetto ai miliardi di anni di cui stiamo parlando per l'esistenza ed evoluzione di una stella. 

Per rendersi ben conto del fenomeno mettiamo qualche numero: il Sole è una sfera di 1.5 milioni di chilometri circa di diametro, la nostra Terra è molto, molto più piccola, 13mila chilometri circa, 100 volte meno, per capire di quanto si espande il sole pensiamo che la distanza Terra Sole è di 150 milioni di chilometri. Il Sole quindi si espanderà centinaia e centinaia di volte diventando più freddo e rarefatto ma enorme. 

Altre prove, più sofisticate e complesse, sono trattate nel lavoro che gli astrofisici hanno pubblicato in una delle principali e più quotate riviste del settore. Un risultato quindi molto specifico, senz'altro importante, che non avrebbe però ricevuto la notorietà che ha in queste ore, sta facendo il giro del mondo nei media, se non fosse che rappresenta bene la nostra fine. Ma ancora, ripetiamo, mancano molti miliardi di anni, se i calcoli degli astrofisici non sono sbagliati.

DAL MIT ARRIVA UNA CURA PER LE CORDE VOCALI...Leggi

Un danno alle corde vocali può non risolversi e, comunque, restare anche parzialmente senza voce è un handicap di non poco conto. Una ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit) dimostra – tramite test fatti per il momento solo su animali – che è possibile ricostruire le pliche vocali tramite un gel, il glicole polietilenico 30 (PEG 30), di norma utilizzato in biologia per forzare l'unione di due cellule, in ambito dei restauri come consolidante e anche in campo farmaceutico, ad esempio contro la stipsi. Alcune applicazioni riguardano anche i giubbotti antiproiettile. Robert Langer, titolare della ricerca, ha annunciato che i test sull'uomo cominceranno nel 2013, esaltando le qualità del gel che può produrre 200 vibrazioni al secondo rispondendo, esattamente come le corde vocali, ai cambiamenti di pressione. La somministrazione avviene per iniezione e, considerando che l'effetto è temporaneo, possono essere necessarie fino a 5 applicazioni nel corso di 12 mesi.

SESSO, CADE IL MITO DELLO SPERMATOZOO VELOCE: SONO PIU' EFFICACI QUELLI "LUMACA"...! Leggi

Novità sulle ricerche in merito al concepimento. La velocità non paga, almeno quando si tratta di riproduzione. Gli spermatozoi 'lumacà sono risultati vincenti rispetto ai rivali 'Speedy Gonzales', in uno studio condotto sul moscerino della frutta (Drosophila melanogaster). Il lavoro, pubblicato online su 'Current Biology', è stato condotto da un team di scienziati fra cui Stefan Lupold della Syracuse University (NY), utilizzando moscerini della frutta geneticamente modificati in modo che le teste degli spermatozoi emettessero una luce fluorescente verde o rossa sotto il microscopio. Questo ha permesso agli studiosi di osservare in tempo reale cosa accade all'interno del tratto riproduttivo femminile. «La competizione spermatica è un processo biologico fondamentale in tutto il regno animale, ma sappiamo ancora molto poco su quali caratteristiche permettono ad alcuni esemplari di vincere questa 'garà», dice Lupold. «Questo è il primo studio a misurare la qualità dello sperma in condizioni 'realì di concorrenza, e ci permette di distinguere le caratteristiche importanti in ognuna delle fasi riproduttive». Ebbene, la velocità non paga: gli spermatozoi più lunghi e più lenti sono risultati più bravi a spiazzare i rivali, e meno a rischio di essere espulsi rispetto agli omologhi più agili.

SENSAZIONALE SCOPERTA IN RUSSIA: Trovato Oggetto Alieno, ufologi, scienziati ed esperti indagano...Leggi

Vicino alla città di Bodaybo in siberia nella regione di Irkutsk, esiste un cratere dalle forme uniche chiamato Potomski, la popolazione locale yakuta lo conosce come “Nido d’ Aquila di Fuoco” .
Fu scoperto nel 1949 da un giovane geologo di Irktusk, Vadim Kolpakov.


Ad una profondità di 100 metri sotto il cratere Patomskiy ci sarebbe  un enorme oggetto cilindrico a forma di ellisse del diametro di circa 600 metri.
Questo oggetto misterioso si trova ad una profondità di 100 metri dalla superficie. Gli scienziati e i ricercatori accorsi sul posto, ci dicono che intorno al cratere sono stati rilevati segni di radiazioni.
Questo copro spaziale potrebbe essere la famosa astronave aliena che tutti cercavano per l’evento famoso di Tunguska e sarebbe a forma di goccia, caduta un centinaio di anni fa esattamente nel 1908.


Negli anelli di accrescimento risalenti al 1842 è stata riscontrata un’accelerazione della crescita degli alberi che è perdurata per circa 40anni, in quel periodo la concentrazione di stronzio è duplicata mentre quella dell’ uranio triplicata.
Per determinare l'età della formazione sono stati esaminati dai ricercatori dell' Accademia delle Scienze russa i larici che si trovavano alle pendici del cratere . Le analisi hanno stabilito che l' età è di circa 250 anni. Tuttavia è stato trovato ai piedi del cratere un larice di 480 anni che potrebbe radoppiarne l'età. 

Negli anelli di accrescimento risalenti al 1842 è stata riscontrata un'accelerazione della crescita degli alberi che è perdurata per circa 40anni, in quel periodo la concentrazione di stronzio è duplicata mentre quella dell' uranio triplicata. Inoltre il sito si trova a 600 Chilometri dalla miniera di uranio più grande della russia. Sempre risalente al 1842 è stato trovato un buco nel tronco di un larice con una pietra conficcata, questi dati confermano che in quell' anno si è verificato un quache tipo di "bombardamento" di natura cosmica o sotterranea. 
Qualche anno fa giravano ipotesi molto esotiche sul cratere Potomski tra cui la caduta di un frammento di stella di neutroni, oggi si è scoperto che a 100 metri nel sottosuolo, sotto al cratere si troverebbe un corpo di forma cilindrica o di ellisse, lungo 600 metri che provoca anomalie magnetiche nell’intera regione.





Da cosa sia costituito questo “uovo” ancora non si sa, potrebbe trattarsi di acqua salata, comunque una sostanza con alta conducibilità elettrica dicono gli esperti.
Un’ altra particolarità di questo cratere è data dalla sua bassa radiazione di fondo che diminusce più ci si avvicina al centro. I ricercatori hanno analizzato la radiazione di fondo nel campeggio dove pernottavano durante gli studi a circa un kilometro dal cratere, con un valore di 11 micro Rontegen, valore sicuro per l’uomo inferiore addirittura a certe città Russe come Bodaybo 18 micro Rontegen (la città più vicina al cratere), a Mosca 15 micro Rontegen. Nel cratere la radiazione di fondo è di soli 5 micro Rontegen.
Fichè non verranno fatte analisi più approfondite rimane il dubbio che la sotto, vista la forma particolare, possa celarsi un’astronave aliena precipitata.



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