Articolo sponsorizzato per Vodafone
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ECCO LA VALIGIA CHE VI SEGUE IN AEROPORTO...! Leggi
Il giovane designer spagnolo Rodrigo Garcia Gonzalez ha ideato una valigia decisamente insolita, ma che potrebbe risolvere molti problemi ai viaggiatori. Si tratta di una valigia motorizzata, controllata tramite smartphone, in grado di seguire il propiretario.
La valigia è dotata di cingoli, che agevolano l’attraversamento di superfici anche non perfettamente omogenee, e segue il segnale Bluetooth del cellulare: se viene perso, la valigia si blocca, e il cellulare avverte il proprietario con una vibrazione.
ECCO COME FUNZIONA GOOGLE GRAVITY...! Leggi

Google Gravity è un sito web realizzato da mrdoob, già salito alla ribalta in passato per esperimenti del genere (Chrome experiment). Questo ragazzo ha pensato bene di creare una versione del famoso motore di ricerca Google, che però fosse soggetta alla forza di gravità. Accedendo a Google Gravity all’inizio tutto sembrerà simile al normale Google (a parte le scritte in inglese per noi che siamo abituati all’italiano). Appena muoverete il mouse vedrete la forza di gravità applicata agli elementi che compongono la schermata.
Le scritte, le immagini, i collegamenti, tutto cadrà a terra per effetto della forza di gravità. Con il cursore del mouse ci si può divertire afferrando i vari elementi caduti per terra e facendoli muovere, saltare, rimbalzare a piacimento per tutta la finestra del browser. Google Gravity seppur distrutto, permette comunque di effettuare le ricerche, a patto di ritrovare la casella di testo per scriverci qualcosa.
La pagina di Google Gravity è stata realizzata usando uno Javascript, che permette di realizzare cose del genere essendo molto versatile e compatibile.
Inoltre, cercando Google Gravity su Google e premendo Mi sento fortunato invece di effettuare la classica ricerca, si aprirà direttamente Google Gravity.
Provalo ora! Google Gravity
L'ATTESA E' TERMINATA! ECCO IL NUOVO iPHONE 5, PREZZI ED USCITA IN ITALIA...Leggi
DOPO UN ANNO e più di indiscrezioni il velo è caduto. Dal palco dello Yerba Buena Arts Center di San Francisco, l'ad di Apple Tim Cook ha svelato al mondo il nuovo iPhone, quello che secondo le analisi di JP Morgan Chase vale mezzo punto di Pil per gli Usa. E che è anche il primo smartphone che Cupertino presenta dopo la scomparsa di Steve Jobs, assente al lancio del precedente modello 4s anche se ancora in vita. Un prodotto fondamentale per la casa della mela, che all'iPhone riconduce oltre il 50% del fatturato, con un altro 20% per iPad di cui Cook dal palco declama le vendite record.
Com'è. Esteticamente la nuova generazione di iPhone porta aumenti e tagli di dimensioni: iPhone 5 è più alto, per incorporare il nuovo display da 4 pollici, ma mantiene immutata la larghezza rispetto al 4s. Quello che cala è lo spessore, iPhone 5 è più sottile grazie alla mancanza del vetro sulla parte posteriore, ora metallica, e all'integrazione dei controlli touch nella superficie trasparente anteriore. "E' completamente di alluminio e vetro, è lo smartphone più sottile al mondo", dice Schiller, mostrando lo chassis con i bordi diamantati. L'iPhone 5 ha due colori, bianco o nero, il primo con il retro in alluminio chiaro e il secondo con una tonalità opaca.
Tecnologia. Il display Retina del nuovo iPhone è widescreen in formato 16:9, con una risoluzione di 1136x640 pixel. Il "cuore" dello smartphone è il chip A6, "potenza raddoppiata rispetto alla generazione precedente", dice Schiller. Crescono le possibilità di connessione: il nuovo iPhone avrà capacità LTE, per la banda larga mobile ad alta velocità. E poi, connessione Usb 2.0 attraverso il nuovo connettore dock che porta il nome di "Lightning", fulmine, che con il "Thunderbolt" dei Mac forma una coppia "meteo" perfetta per il marketing.
Schiller tocca poi il delicato argomento della batteria, dichiarando che la performance è migliorata rispetto a iPhone 4s: "8 ore di conversazione in 3g, o 8 di navigazione 3g/LTE, 10 ore in wifi, 10 ore di riproduzione video, 40 ore di musica e 225 ore in standby" sono le performance di iPhone 5 secondo la casa. Non c'è l'NFC.
Novità anche per la fotocamera: il sensore rimane da 8 megapixel, la lente diventa a 5 elementi con illuminazione, e apertura a f/2.4, con una maggiore rapidità di scatto e stabilizzazione per i video, e una protezione per la lente in cristallo di zaffiro. La fotocamera frontale diventa a 720p, e per quanto riguarda l'audio arrivano uno speaker migliorato e tre microfoni, uno frontale, uno inferiore e uno sul retro, per perfezionare il riconoscimento vocale e la qualità della trasmissione, con la cancellazione del rumore. Le pezzature di memoria rimangono le stesse di sempre: 16, 32 e 64 gigabyte.
L’iPhone 5 in Italia si potrà acquistare dal 28 settembre, mentre in America ad esempio si potrà acquistare già da alcuni giorni prima.
Purtroppo i prezzi ufficiali italiani non sono ancora stati comunicati, ma vedendo più o meno come cambiano i prezzi in ogni uscita, abbiamo saputo che i costi dovrebbero essere i seguenti:
-iPhone 5 Italia da 16GB costo 709 euro
-iPhone 5 Italia da 32GB costo 829 euro
-iPhone 5 Italia da 64GB costo 949 euro.
Ovviamente i costi del vecchio iPhone 4S subiranno dei cali.
VODAFONE PRESENTA L'OMBRELLO CHE AUMENTA IL SEGNALE E RICARICA IL CELLULARE...! Leggi
Vodafone ha presentato il prototipo di un ombrello che, oltre a svolgere la normale funzione di riparare dalla pioggia quando piove, è in grado anche di ricaricare il cellulare quando c’è il sole, e di potenziare il segnale del cellulare.L’ombrello, sviluppato dal ricercatore Kenneth Tong dell’University College London, è dotato di pannelli solari sopra il tessuto, di un’antenna integrata e una porta USB sul manico.In questo modo, l’ombrello è in grado di generare una corrente a 12 Volt che può essere usata per ricaricare il cellulare. Inoltre l’ombrello è dotato di un alloggiamento per il cellulare, in modo da poterlo usare senza avere le mani impegnate. Il peso è di soli 800 grammi, quindi non c’è un incremento di peso eccessivo rispetto ad un normale ombrello.“È un po’ un ombrello da James Bond”, commenta l’inventore, “da chiuso non si capisce che è molto più di un normale ombrello”.
NIENTE PIU' COMPUTER, NIENTE PIU' CONSOLLE COSTOSE, NIENTE PIU' DOWNLOAD: ARRIVA IL "CLOUD GAMING"!...Leggi
Si chiama "cloud gaming": è la rivoluzione che si prospetta nell'universo dei videogame, per salvarli dalla crisi economica e creativa che stanno vivendo. Promette di cambiare non solo la distribuzione ma anche il modo di giocare. Cloud Gaming significherà accendere la tv e nel menù sarà presente un'applicazione con cui poter giocare a videogame famosi, prima disponibili solo a chi comprava una console o un pc potente. Servirà solo una connessione Internet (da portare fino alla tv) e pagare un canone mensile per il servizio (una decina di euro al mese). Il gioco sarà disponibile infatti tramite banda larga, in tempo reale, senza attese, né download, né bisogno di installare niente. Il videogame diventerà trasmissibile come un programma televisivo, subito accessibile, a distanza di un clic sul telecomando. Sony, creatrice della Playstation, per non farsi cogliere impreparata alle nuove sfide, ha comprato una delle aziende leader del cloud gaming: Gaikai. Gaikai e Onlive sono attualmente i servizi che già offrono centinaia di videogame in cloud, ma funzionano solo su computer oppure richiedono che l'utente acquisti un set box da collegare alla tv. Per ora è un servizio di nicchia. Ma il passo per giocare direttamente dal televisore, senza aver bisogno di nient'altro, è imminente; a luglio su alcune tv Samsung è già stata installata l'applicazione Gaikai in versione beta, e a breve sarà presente anche su televisori Lg e Sony. Alcuni esperti del settore affermano che "il cloud gaming è la direzione che l'industria del gioco sembra aver preso ed è una rivoluzione del canale distributivo; inoltre combatterà la pirateria". Ma la speranza maggiore è che "riesca a risollevare il mondo del videogame dalla crisi profonda che sta vivendo". Da tre anni le vendite dei videogame sono calate nei principali Paesi mondiali e di conseguenza anche i ricavi. In Italia, secondo Aesvi (l'associazione di categoria dell'industria dei videogiochi), nel 2011 i ricavi si sono fermati a quota 993,1 milioni di euro, un -7,1 per cento rispetto all'anno precedente. E non è solo colpa della recessione. Uno dei motivi è che sempre più persone preferiscono i giochi su cellulare/smartphone e quelli online gratuiti, ad esempio quelli disponibili su Facebook (come il notissimo Farmville). Molti videogiocatori ormai si chiedono il perchè di dover spendere decine di euro per un blockbuster quando ci sono così tanti giochi gratuiti o a bassissimo costo. Giochi che comunque intrattengono per tanto tempo, pur non essendo produzioni cinematografiche da milioni di dollari. Si è entrati così in un circolo vizioso in cui i grandi editori producono sempre meno giochi, per via dei costi di sviluppo particolarmente alti e per colpa del mercato deludente. E non riescono ad innovarsi più; sono restii a proporre titoli che non siano già famosi e collaudati, e quindi ecco che sommergono i videogiocatori con in diluvio di prequel e sequel di serie famose. Inoltre, sempre la crisi, spinge i colossi a rimandare anche il lancio di console nuove e più potenti, da cui potrebbero arrivare videogame di nuova generazione. Le console non portatili più importanti al momento, Xbox 360 e Playstation 3, sono uscite nel lontano 2005. La nuova Xbox 720 arriverà - si presume - non prima di Dicembre 2013; otto anni sono un'era geologica, in tecnologia. Microsoft e Sony restano ferme, immobili e così danneggiano l'innovazione. Fatto sta che tutta la creatività sembra adesso esclusiva di produzioni indipendenti. Molti dei titoli più originali e innovativi per computer e console vengono distribuiti solo online, in formato download (per esempio "Minecraft", acquistato e giocato da più di tre milioni di persone). Molti sviluppatori stanno abbandonando i negozi e cominciano a vendere solo online, direttamente al pubblico. Electronic Arts, uno dei principali editori di giochi al mondo, prevede un futuro in cui distribuirà solo via Internet. Nella normale distribuzione digitale, l'utente scarica e installa il gioco e poi ha bisogno di un determinato hardware (pc o console) per usarlo. Nel cloud gaming, invece, a far funzionare il gioco sono potenti datacenter (computer) di chi offre il servizio e l'utente quindi ne fruisce a distanza. A fare tutto il lavoro di calcolo e di grafica sono i datacenter, l'utente deve solo ricevere il risultato finale via Internet; per questo motivo non ha bisogno di un particolare hardware. Certo, servono buone connessioni a banda larga e datacenter potenti, altrimenti le immagini e i comandi del gioco saranno rallentati. Funzionerà? Questa tecnologia è ancora poco conosciuta ed utilizzata. Lo sviluppo sarà notevole. Comunque alcuni esperti già rassicurano: "Prima o poi il fenomeno attecchirà". Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà.
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